Apprendimento,  Bambini

Quando i bambini devono produrre le prime parole?

Che cos’e’ il linguaggio?

Il linguaggio e’ una funzione complessa, in cui incidono vari fattori:

  • fattori biologici (caratteristiche dell’emisfero sinistro, ad esempio…)
  • fattori genetici (gene FOX P2, ad esempio)
  • funzioni cognitive generali (velocita’ di elaborazione dell’informazione, memoria fonologica, memoria procedurale, attenzione…)
  • fattori macro/ambientali (status socio/economico, istruzione, reddito…)
  • caratteristiche dell’input linguistico (quantita’ e qualita’ dell’input).

I bambini sono inizialmente predisposti ad acquisire ogni linguaggio, ma entro il primo anno di vita si sintonizzano e si specializzano nella lingua a cui sono esposti.

Quali sono le caratteristiche dello sviluppo linguistico?

Per quanto riguarda lo sviluppo linguistico, vi e’ una grande variabilita’ tra i bambini, cioe’ i bambini raggiungono le varie tappe linguistiche in momenti molto diversi tra loro; vi sono, tuttavia alcune tappe che vanno raggiunte entro certi limiti di tempo.

Quando cio’ non avviene e’ bene fare una visita dallo psicologo o dal logopedista.

Durante una valutazione, non ci si basa mai sulla situazione linguistica del bambino nel momento esatto in cui il genitore lo porta in valutazione, ma va considerato tutto il suo sviluppo dalla nascita fino a quel momento.

Ad esempio: la lallazione che avviene tra i 6 e i 9 mesi va presa in considerazione, va valutata, ci si chiede com’e’stata, se c’e’ stata.

E’ possibile agire gia’ durante questa fase, ad esempio stimolando il bambino ad acquisire le informazioni che gli servono per lallare.

La lallazione deve comparire entro gli 11 mesi.

Se cio’ non avviene, questo e’ per l’esperto un indice, un’informazione da tenere in considerazione. I bambini che non lallano, a volte cominciano a parlare in ritardo, perche’ il bambino non ha avuto modo di “esercitarsi” e di sperimentare per tempo il linguaggio.

Prima che il bambino cominci a parlare, prevale la comprensione: il bambino comprende molto di piu’ di quello che dice! Questo almeno per quanto riguarda lo sviluppo tipico.

La comprensione precede e predice la produzione.

Questo perche’ il linguaggio e’ un “evento mentale”, ancora prima di essere un evento reale.

Il linguaggio, infatti, nasce nella mente del bambino molto prima che il bambino produca le prime parole: il bambino processa il linguaggio gia’ nella vita intrauterina, senza nemmeno utilizzare la vista; gia’ nell’utero della mamma, infatti, il bambino confronta, differenzia, immagazzina il linguaggio.

Dopo la lallazione, il bambino comincia a produrre le prime parole.

Fino ai 16 mesi, e’ considerato ancora nella norma che i bambini non producano parole.

Tra la comprensione e le prime parole vi sono i gesti: i gesti mediano tra parole comprese e parole prodotte.

Gesti e parole condividono la stessa origine.

Fino ai 9 mesi, i bambini utilizzano principalmente i gesti per comunicare.

Come dicevamo in precedenza, vi e’ molta variabilita’ tra i bambini nella produzione del linguaggio: in linea di massima, fino a 15 mesi il numero di parole prodotte dal bambino puo’ anche essere pari a 0 (in quanto il linguaggio gestuale ha una preponderanza fino a 16 mesi circa sul linguaggio parlato), tuttavia dopo i 16 mesi sarebbe bene utilizzare alcuni strumenti per stimolare il bambino in maniera piu’ focalizzata.

Tra i 16 mesi e i 24 mesi vi e’ una variabilita’ molto ampia, però a 24 mesi il bambino deve possedere almeno 50 parole: questo e’ un limite molto importante, che i professionisti tengono in grande considerazione.

I bambini che a 24 mesi producono meno di 50 parole vengono definiti dai clinici “parlatori tardivi” e sono circa il 10 % della popolazione infantile. Molti di questi bambini recuperano in maniera spontanea entro i 36 mesi.

I clinici valutano, proprio in questi casi, lo sviluppo precedente del bambino, nel dettaglio la lallazione, i gesti, la comprensione, come segnali di recupero o di non recupero.

In questa fase e’ fondamentale fare una valutazione con il logopedista o con lo psicologo.

La produzione di frasi, invece, non dipende dall’eta’ ma dalla quantita’ di lessico che il bambino ha acquisito. Per produrre frasi, occorre che il bambino possieda tra le 50 e le 100 parole.

Le frasi compaiono tra i 18 e i 24 mesi.

A 30 mesi, bisogna invece guardare anche la grammatica: il 75% dei bambini combina frasi complete.

A 36 mesi, in genere il bambino parla gia’ molto bene e si fa capire bene sia dai propri familiari, sia dagli estranei. Se cio’ non avviene, e’ indispensabile recarsi da un logopedista, perche’ in questa fase e’ necessario intervenire velocemente.

A 4 anni e’ bene che il bambino produca bene e chiaramente le parole. 

Ed ora, alcuni consigli

  • quando il bambino pronuncia male la parola, il genitore deve ripetergli la parola correttamente;
  • se il bambino produce frasi di 2 parole, il genitore deve riformulare la frase, aggiungendo una terza parola. Di volta in volta, il genitore deve riformulare la frase del bambino aumentandola di un’unita’;
  • e’ buona norma utilizzare un diario per annotare i miglioramenti nella produzione linguistica del bambino;
  • recarsi da uno psicologo o da un logopedista se: 1) il bambino a 24 mesi non produce almeno 50 parole; 2) il bambino produce pochi gesti comunicativi; 3) a 30 mesi parla ancora in maniera non comprensibile dagli estranei; 4) il bambino comprende poco di cio’ che il genitore dice; 5) se vi e’ gia un fratellino con disturbo del linguaggio. E’ sempre bene un controllo, in quanto e’ meglio intervenire molto velocemente sul problema linguistico.

Hai dubbi? Hai curiosita’?

Scrivimi!

Dott.ssa Marianna Vallone

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