Apprendimento,  Bambini

Come funziona un trattamento dei DSA?

Ciao a tutti.

Mi accorgo che c’è ancora molta confusione su cosa sia un trattamento dei DSA, sia da parte dei genitori, sia da parte degli insegnanti, sia da parte, a volte, degli stessi specialisti.

Facciamo un po’ di chiarezza!

Intanto è bene sapere che all’interno di determinate “finestre evolutive”, cioè in determinate fasce d’età è possibile intervenire sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Intervenire non vuol dire “curare” o peggio “guarire”, perché i Disturbi Specifici dell’Apprendimento non sono malattie ma caratteristiche dell’individuo: semplicemente chi ha queste caratteristiche ha un modo diverso di apprendere.

Detto ciò, quando è possibile intervenire?

La diagnosi è possibile a partire della fine della seconda elementare per dislessia, disortografia e disgrafia, a partire dalla fine della terza per la discalculia (salvo per i bambini stranieri, dove vi è un posticipo della diagnosi).

Tuttavia, molti genitori e insegnanti sono bravissimi e colgono alcune difficoltà già prima, ed è per questo che la valutazione è possibile già in prima elementare,  in alcuni casi anche prima.

La valutazione permette di individuare precocemente i fattori di rischio e di intervenire da subito sulle difficoltà con l’obiettivo di facilitare sin da subito il bambino nell’apprendimento e di evitare i danni psicologici secondari dovuti all’insuccesso scolastico e al divario di risultati rispetto ai coetanei.

Bisogna trattare il prima possibile e il trattamento ha efficacia soprattutto se fatto entro la fine della scuola primaria, in particolar modo per la lettura, la scrittura e le funzioni esecutive.

Dopo, il trattamento lascia il posto all’intervento sul metodo di studio.

In cosa consiste il trattamento?

Il trattamento è specifico per ciascun bambino e deve tener conto dei punti di debolezza e di forza emersi dalla valutazione neuropsicologica. Senza una valutazione neuropsicologica, lo specialista del trattamento non saprebbe su cosa lavorare e perderebbe tanto tempo a capirlo!

Il trattamento può riguardare la lettura, la scrittura, il calcolo, le funzioni esecutive (memoria,  attenzione…).

Il trattamento sulla lettura, ad esempio,  può riguardare la velocità, la correttezza, le sillabe, le parole, il testo… in base a ciò che è emerso nella valutazione.

Il trattamento deve essere flessibile, costante, verificabile ed efficace:

  • flessibile rispetto ai miglioramenti del bambino: deve adattarsi ai suoi ritmi ed ai suoi cambiamenti.
  • Costante: il trattamento per essere efficace va fatto almeno 3 volte a settimana, meglio se sempre allo stesso orario e negli stessi giorni, questo infatti aiuta il bambino ad orientarsi nella settimana e nelle giornate (si tratta spesso di bambini con poco orientamento temporale e spaziale).
  • Verificabile: il trattamento deve avere una durata di minimo 3/6 mesi. Dopo questo periodo si lascia il bambino senza trattamento per 1/2 mesi e poi si verifica che il trattamento sia stato efficace. È possibile fare nuovi cicli sempre dopo uno stop di 1/2 mesi. Ad ogni fine trattamento è necessario verificare concretamente i risultati ottenuti con dei test.
  • Efficace: questo punto è fondamentale,  infatti un trattamento è efficace se offre risultati maggiori rispetto a quelli previsti per l’età in maniera fisiologica. In altre parole, ogni bambino migliora un po’ anche senza trattamenti, quindi il trattamento deve permettere un miglioramento maggiore e più persistente nel tempo.

Purtroppo, lo specialista del trattamento non può trattare tutto contemporaneamente. Molti bambini presentano quadri di comorbidita’ di DSA, e allora su cosa si interviene?

È necessario partire dalle abilità più compromesse ma anche da quelle che al bambino servono di più: ad esempio un bambino di 10 anni che non comprende ciò che legge, che non sa usare ancora il corsivo, che non ha ancora imparato le tabelline, deve ricevere un trattamento mirato innanzitutto alla comprensione del testo, perché è un bambino che, a partire dalle scuole medie, sarà chiamato continuamente a compiti di comprensione di testi sempre più difficili (studio di storia, geografia, scienze…) e sempre meno a compiti che richiederanno ad esempio la memorizzazione delle tabelline (dove peraltro avra’ a disposizione come strumento compensativo la tavola pitagorica). I trattamenti devono essere fatti dallo specialista con intelligenza e con senso ecologico, cioè è d’obbligo sempre pensare a cosa abbia bisogno quel bambino/ragazzo per essere performante nello studio e per essere autonomo.

Ricordo che l’obiettivo ultimo dei trattamenti,  degli strumenti compensativi e degli strumenti dispensativi è sempre l’autonomia nello studio del bambino/ragazzo/adulto.

Chi può fare una valutazione neuropsicologica e chi può fare un trattamento?

La valutazione può essere effettuata solo da neuropsichiatri e psicologi esperti di DSA.

Il trattamento può essere effettuato da psicologi esperti di DSA e da logopedisti esperti di DSA.

Quali strategie usare durante il trattamento?

Intanto, abbiamo detto che occorre costanza: il trattamento per essere efficace deve essere eseguito con impegno e con la frequenza stabilita dallo specialista.

Inoltre, lo specialista deve sempre effettuare un test di valutazione dell’abilità su cui lavorare sia a inizio sia a fine trattamento, per verificarne l’efficacia.

È fondamentale avere un “diario di bordo” in cui scrivere, giorno per giorno, tutti gli esercizi effettuati e tutte le difficoltà riscontrate dal bambino (la foto del post ne è un esempio).

È necessario conquistarsi la complicità del bambino! Un trattamento non sarà mai efficace se il bambino non ha nessuna voglia di farlo! Noi specialisti dobbiamo sempre ricercare le giuste strategie per rendere il trattamento stimolante e motivante! Se il bambino collabora con piacere, il trattamento fara’ il suo lavoro!

Cari colleghi, non tralasciate mai gli aspetti psicologici! Se il bambino vi riporta, ad esempio, frustrazione a scuola, rabbia, tristezza, isolamento è indispensabile lavorare anche su quelli (i logopedisti dovrebbero richiedere l’aiuto di uno psicologo)! Ricordate sempre che i DSA possono avere effetti tremendi sulla psiche del bambino, e sono spesso associati a moltissimi disturbi psicopatologici in età evolutiva! Fate attenzione!

Ultimo, ma non ultimo, create una forte collaborazione con la famiglia e con la scuola: senza la collaborazione con quelli che sono i sistemi di crescita del bambino non si va da nessuna parte!

Avere delle domande?

Volete dei suggerimenti? Contattatemi!

Dott.ssa Marianna Vallone 

Psicologa e psicoterapeuta 

 

 

 

 

 

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