Bambini,  Famiglia,  Genitorialità

COVID 19 E CONSEGUENZE PSICOLOGICHE SUI BAMBINI E SULLA POPOLAZIONE GENERALE

Ciao a tutti!

Nell’ultimo periodo, ho analizzato le ricerche effettuate in ambito psicologico relativamente al virus Covid-19. Ero interessata a capire, da un punto di vista empirico, cosa i test psicologici avessero scoperto in questo periodo estremamente stressante, problematico, inaspettato, in modo da fare un confronto e delle riflessioni rispetto ai sintomi e alle problematiche riscontrate dai miei pazienti.

In particolare, mi sono focalizzata sugli studi riguardanti i bambini, categoria esclusa da ogni Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, ed una delle categorie che, nella mia pratica clinica, ha piu’ risentito del periodo del lockdown.

C’è UNA RELAZIONE TRA EPIDEMIE VIRALI E DISTURBI PSICOLOGICI?

Assolutamente si!

La connessione documentata tra epidemie virali e disturbi psicologici risale a più di 100 anni fa, quando Menniger ha trovato un forte legame tra la pandemia di influenza spagnola del 1918 e le successive complicazioni psichiatriche (Menninger, 1919).

Le risposte emotive delle persone durante i focolai di malattie infettive gravi includono sentimenti di estrema paura e incertezza che, insieme alla separazione dai propri cari e alle limitazioni della libertà, possono eventualmente portare a un carico drammatico sulla salute mentale (Brooks et al., 2020).

Le misure di contenimento, incluso l’autoisolamento e il distanziamento sociale hanno avuto un forte impatto sulla vita quotidiana delle persone e hanno influito negativamente sul benessere psicologico di tutti (Brooks et al., 2020).

I risultati dello studio italiano di Moccia L. e collaboratori (2020) indicano che il 38% della popolazione generale sta attualmente percependo una forma di sofferenza psicologica.

Questo dato è pesantissimo e va assolutamente tenuto sotto controllo.

Risultati simili sono stati osservati sia nei sondaggi online condotti sulla popolazione cinese durante la pandemia di COVID-19 (Li et al., 2020) sia sulla popolazione italiana a seguito di precedenti catastrofi naturali (Dell’Osso et al., 2013).

I risultati di Moccia L. et al. indicano che i maschi sono, in una certa misura, meno predisposti a sviluppare sintomi psicologici di fronte a un evento stressante. Allo stesso modo, un recente sondaggio condotto in Cina un mese dopo l’epidemia COVID-19 ha riportato sintomi di stress post-traumatico più elevati nelle donne (Liu et al., 2020).

QUALI POSSONO ESSERE LE CONSEGUENZE DI QUESTO EVENTO SUI BAMBINI?

Uno studio di Wang et al. del 2020, effettuato proprio durante il lockdown, sostiene che per quanto riguarda i bambini, la chiusura prolungata della scuola potrebbe interferire con le abitudini sane legate alle attivita’ all’aria aperta, all’esposizione alla luce del giorno, e potrebbe avere effetti negativi sulla dieta, sul sonno e sull’equilibrio psicologico, anche a causa della noia, della mancanza di informazioni dirette sull’epidemia e della totale assenza di relazioni “di persona” con i coetanei.

Come riportato da Sprang e Silman (2013), circa il 30% dei bambini che è stato messo in quarantena potrebbe soddisfare i criteri del Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD).

Il 30% dei bambini è un dato davvero allarmante e che ci obbliga ad un monitoraggio psicologico dell’eta’ evolutiva.

In una ricerca sulla popolazione cinese, i minori hanno mostrato ai test maggiori probabilità di sperimentare positività a sintomi psicologici come panico, ansia e depressione durante l’epidemia, anche a causa del ritardato inizio del periodo scolastico e dell’utilizzo di metodi di insegnamento online (Curto et al., 2018; Kamara et al., 2017).

SONO EMERSI DALLE RICERCHE FATTORI PROTETTIVI?

Gli studi svolti hanno suggerito che uno dei fattori più protettivi nel preservare il benessere sia fisico che psicologico nei bambini si è rivelato essere avere una giornata strutturata e pre-pianificata, simile a quella tipica della scuola (Brazendale et al., 2017).

Questo aspetto l’ho sottolineato tante volte anche io sia nelle consulenze individuali con i genitori, sia nei miei post sui social (video esempio di giornata struttura; post suggerimenti utili in quarantena; video coronavirus e bambini).

Avere una giornata pianificata, che ricordi quella scolastica, è fondamentale per permettere al bambino da un lato di non avere un brusco cambio di abitudini, dall’altro di orientarsi adeguatamente e con empowerment nella giornata, lasciando al bambino la possibilita’ di auto-regolarsi anche rispetto agli obiettivi che si pone.

Uno studio di Di Giorgio Elisa su un campione di bambini italiani (2020) ha dimostrato che la qualità del sonno dei bambini è stata, in media, meno influenzata dal lockdown, rispetto alla qualita’ del sonno delle loro mamme, sebbene i  tempi di sonno dei bambini siano fortemente cambiati (sono andati a letto 53 minuti piu’ tardi e si sono svegliati 66 minuti più tardi del solito).

Da questo studio, quindi, emerge forte anche la grandissima difficolta’ delle mamme.

I risultati psicologici dei bambini potrebbero essere considerati come il risultato di una rottura delle loro routine quotidiane, l’impossibilità di scaricare la loro energia fisica a causa del confinamento in casa e l’interruzione temporanea delle relazioni tra pari (Schmidt, Demulder, & Denham, 2002).

COSA È SUCCESSO ALLE MAMME?

Per quanto riguarda il funzionamento psicologico, rispetto al periodo precedente alla quarantena, le madri hanno riportato un livello crescente di sintomi emotivi come tristezza e frustrazione e una percezione dei loro figli come più indisciplinati e iperattivi, con un peggioramento inibitorio della capacità di controllo (Di Giorgio Elisa et al., 2020).

Le madri che hanno accusato maggiori sintomi comportamentali e psicologici sono state le mamme che hanno lavorato in smart working, le quali hanno presentato in misura significativamente maggiore (rispetto alle mamme non lavoratrici e alle mamme che hanno continuato a lavorare sul luogo di lavoro) disturbi emotivi, esaurimento, umore basso, tristezza, frustrazione e irritabilità.

C’è DA PREOCCUPARSI? LA POPOLAZIONE GENERALE STA BENE?

Un recente studio in Cina ha scoperto che i punteggi indiretti di traumatizzazione della popolazione in generale sono stati significativamente superiori a quelli degli infermieri in prima linea (Li et al., 2020), ed è stato stimato che la prevalenza di PTSS (Disturbo post traumatico da stress) un mese dopo l’epidemia COVID-19 per le aree più colpite in Cina è stata del 7% (Nianqi Liua,b 2020), rispetto ad uno studio precedente (Ko et al., 2006) che riportava una prevalenza del 3,7% dei sintomi della depressione durante l’episodio post-SARS per una popolazione target estrapolata a Taiwan.

Secondo un ulteriore studio, vi è un urgente bisogno di interventi in grado di salvaguardare la salute mentale della popolazione generale (Rubin et al., 2020).

Secondo uno studio cinese di Cuiyan Wanga et al., del 2020, gli effetti psicologici piu’ pesanti sono stati riportati dai giovani di eta’ compresa tra i 12 e i 21 anni, soprattutto studenti.

Lo stesso studio mostra un’associazione tra la diffusione di informazioni sanitarie via radio e livelli più elevati di ansia e depressione, sia nella fase iniziale, sia nella fase di picco dell’epidemia.

Lo stesso studio sostiene l’importanza della psicoterapia online, in alternativa a quella in presenza, ritenuta fondamentale per il benessere psicologico.

CONCLUSIONI

Tirando le somme, tutta la popolazione ha risentito a livello psicologico e, in certi casi, psichiatrico, della pandemia e del periodo di lockdown.

Una categoria da tenere sotto osservazione è quella dei bambini e degli adolescenti che ha risentito particolarmente l’influenza del blocco sulle proprie abitudini e l’influenza negativa delle numerose informazioni ricevute, spesso non chiare, tramite i mezzi di informazione (tv, internet, i social…).

Per questa categoria sono assolutamente consigliati e fondamentali percorsi con lo psicologo, basati sulla rielaborazione positiva dell’esperienza traumatica.

Categoria molto a rischio è anche quella delle mamme lavoratrici, a cui un percorso di psicoterapia per gestire preoccupazioni, ansia, stress dovrebbe essere concesso di default e senza differenze basate su eta’ o condizioni socio-economiche.

Dott.ssa Marianna Vallone, psicologa e psicoterapeuta

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Articoli consultati:

  1. Age differences in coping and emotional responses toward SARS: A longitudinal study of Hong Kong Chinese. Dannii Yuen-Lan Yeung & Helene H. Fung. 2007.
  2. Population-based Post-crisis Psychological Distress: An Example From the SARS Outbreak in Taiwan. Eugene Yu-Chang Peng, Ming-Been Lee, Shang-Ta Tsai, Chih-Chien Yang, Donald Edward Morisky, Liang-Ting Tsai, Ya-Ling Weng, Shu-Yu Lyu2. 2010
  3. The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence
    Samantha K Brooks, Rebecca K Webster, Louise E Smith, Lisa Woodland, Simon Wessely, Neil Greenberg, Gideon James Rubin. 2020
  4. Affective temperament, attachment style, and the psychological impact of the COVID-19 outbreak: an early report on the Italian general population. Lorenzo Moccia, Delfina Janiri, Maria Pepe, Luigi Dattoli, Marzia Molinaro, Valentina De Martin, Daniela Chieffo, Luigi Janiri, Andrea Fiorillo, Gabriele Sani, Marco Di Nicola. 2020.
  5. Prevalence and predictors of PTSS during COVID-19 outbreak in China hardest-hit areas: Gender differences matter. Nianqi Liu, Fan Zhang, Cun Wei, Yanpu Jia, Zhilei Shang, Luna Sun, Lili Wu, Zhuoer Sun, Yaoguang Zhou, Yan Wang, Weizhi Liu. 2020.
  6. Posttraumatic Stress Disorder in Parents and Youth After Health-Related Disasters. Ginny Sprang, Miriam Silman. 2013.
  7. Mental health care during the Ebola virus disease outbreak in Sierra Leone. Stania Kamara, Anna Walder, Jennifer Duncan, Antoinet Kabbedijk,Peter Hughes, and Andrew Muana. 2017.
  8. Understanding differences between summer vs. school obesogenic behaviors of children: the structured days hypothesis. Keith Brazendale, Michael W. Beets, R. Glenn Weaver, Russell R. Pate, Gabrielle M. Turner-McGrievy, Andrew T. Kaczynski, Jessica L. Chandler, Amy Bohnert & Paul T. von Hippel. 2017.
  9. The interplay between mothers’ and children behavioral and psychological factors during COVID-19: An Italian study. Elisa Di Giorgio, Daniela Di Riso, Giovanna Mioni, Nicola Cellini. 2020.
  10. Q-sort Assessment of Attachment Security During the Preschool Years: Links From Home to School. E K De Mulder 1, S Denham, M Schmidt, J Mitchell. 2000.
  11. Mental health considerations for children quarantined because of COVID-19. Liu, J. J., Bao, Y., Huang, X., Shi, J., & Lu, L. 2020.
  12. Kindergarten Social-Emotional Competence: Developmental Predictors and Psychosocial Implications. Early Child Development and Care. Schmidt, M., Demulder, E., & Denham, S. 2002.
  13. The roles of personality traits and negative life events on the episodes of depressive
    symptoms in nonreferred adolescents: a 1-year follow-up study. Yang HJ, Chiu YJ, Soong WT, et al. 2008.
  14. Psychosocial impact among the public of the severe acute respiratory syndrome epidemic
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  16. Psychosocial impact among the public of the severe acute respiratory syndrome epidemic in Taiwan. Ko, C.H., Yen, C.F., Yen, J.Y., Yang, M.J., 2006.
  17. A novel SCL-90-R six-item factor identifies subjects at risk of early adverse outcomes in public mental health settings. Martina Curto, Enrico Pompili, Cristiana Silvestrini, Pina Bellizzi, Serena Navari, Pieritalo Pompili, Agostino Manzi, Valeria Bianchini, Cristiano Carlone, Stefano Ferracuti, Giuseppe Nicolò, Ross J Baldessarini. 2018.
  18. Immediate Psychological Responses and Associated Factors during the Initial Stage of the 2019
    Coronavirus Disease (COVID-19) Epidemic among the General Population in China. Cuiyan Wang, Riyu Pan, Xiaoyang Wan, Yilin Tan, Linkang Xu, Cyrus S. Ho 2,3 and Roger C. Ho. 2020

 

 

 

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