Disturbi mentali

Depressione: meglio l’aiuto di un amico o quello di un professionista?

Quante volte abbiamo sentito queste espressioni?

“Non serve uno psicologo, ci sono io ad aiutarlo “, “Ha già tutto l’amore di cui necessita”, “Ci sono io che mi dedico a lui/lei”.

Una persona con depressione può essere davvero aiutata “solo” da un genitore, da un figlio o da un amico?

Beh, la risposta è fortemente NO!

L’aiuto “solo” da parte di un familiare o di un amico non basta!

Una persona con depressione DEVE essere aiutata da uno psicoterapeuta e da uno psichiatra che lavorano in modo parallelo e con gli stessi obiettivi . Questi, infatti, sono gli unici che hanno competenze e strumenti per aiutare realmente la persona in difficoltà.

Innanzitutto, sono gli unici in grado di fare una diagnosi, perché ciò che può sembrare depressione a volte può risultare qualcos’altro.

In secondo luogo, psicoterapeuti e psichiatri sono gli unici a conoscere nel dettaglio la malattia, perché di malattia mentale si tratta, e gli unici ad avere strumenti e competenze per affrontarla.

Gli amici  e i familiari sono, invece, indispensabili come rete di sicurezza e come presenza, ma non hanno nessuna competenza sulla depressione che, diciamolo ancora una volta, è una patologia mentale a tutti gli effetti. Dirò di più, a volte sono proprio i familiari a concorrere nel “mantenimento” del sintomo. Cosa vuol dire? Per renderla più facile, vuol dire che i familiari e gli amici a volte, inconsapevolmente, non spingono il soggetto nella direzione della guarigione, in quanto utilizzano dinamiche e meccanismi che, senza volerlo, alimentano la depressione stessa.

Quindi cosa si può fare?

La cosa più giusta che può fare un coniuge, un figlio, un genitore o un amico di una persona con depressione è spingerla da un professionista, quanto prima e senza esitare.

Inoltre è altrettanto importante non scoraggiare la terapia e la psicoterapia, mi raccomando familiari, la persona con depressione va spinta a fare, e non a non fare!

Tutto chiaro?

Vi lascio con una riflessione: se quando abbiamo un’otite andiamo dall’otorino e se quando abbiamo un mal di schiena andiamo dall’ortopedico, perché quando si tratta di malattie mentali non ci rivolgiamo a psichiatri e psicologi, e preferiamo invece il fai da te?

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A presto!

Dott.ssa Marianna Vallone

 

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